Le terre emerse
I continenti come li conosciamo oggi non esistevano e tutte le terre emerse erano riunite in un unico immenso continente chiamato Pangea, circondato da un oceano chiamato Pantalassa. L’Italia non c’era, corrispondeva ai fondali marini di un ampio golfo chiamato Tetide. Le terre settentrionali erano coperte da estesi deserti sabbiosi attraversati da ampi fiumi e costellati di paludi e laghi salati. La fauna era varia e abbondante; i grandi anfibi che avevano dominato il periodo precedente lasciarono il posto ai rettili, che divennero i padroni assoluti del mondo e conquistarono tutti gli ambienti: la terraferma divenne il regno dei dinosauri, che nel Triassico fecero la loro prima comparsa, in mare vivevano rettili marini che diventarono i principali predatori dell’acqua e nel cielo volavano gli pterosauri, i cui più antichi rappresentanti sono comparsi nel Norico proprio nella bergamasca.
I mari
La vita nei mari era abbondante: le acque erano calde e popolate da una grandissima varietà di pesci, rettili ed invertebrati come coralli, echinodermi, brachiopodi e molluschi tra cui le famose ammoniti.
Il clima
Era uniforme su tutte le terre emerse, più caldo dell’attuale e prevalentemente secco: non esisteva un vero e proprio alternarsi di stagioni e i poli non erano ricoperti dai ghiacci.
In Lombardia
La Lombardia nel Norico era sommersa dalle acque della Tetide, che davano origine ad un vasto mare poco profondo e caldo, ideale per la vita dei coralli. Il mare era costellato di piccole isole coperte da vegetazione. I coralli formarono estese scogliere che oggi costituiscono l’ossatura delle prealpi lombarde. Tra una scogliera e l’altra si formavano piccoli specchi d’acqua chiusi e isolati dal mare aperto che davano luogo a bacini a circolazione ristretta e scarsamente ossigenati, detti euxinici. Questi fondali privi di ossigeno erano caratterizzati da forte accumulo di sostanza organica che oggi conferisce alle rocce un caratteristico colore nero. I bacini euxinici sono il luogo ideale per la conservazione dei resti degli organismi viventi e rappresentano l’ambiente in cui si sono formati i fossili degli antichi abitanti della bergamasca, oggi famosi in tutto il mondo per il perfetto stato di conservazione.